11 Novembre, S. Martino.
Nella mia Pianura, fino a qualche decennio fa, ne ho memoria per i racconti di mio padre e di qualche ricordo personale, questa data rappresentava la conclusione dell'anno agrario e l'inizio di quello nuovo: si chiudevano i conti, si stilavano i bilanci, si rinnovavano i contratti di lavoro e per alcuni si risolvevano. Infatti, per i salariati agricoli che avevano ricevuto la disdetta, era il giorno del trasloco ( nel mio dialetto "fàa San Marten" significa appunto traslocare) e della ricerca di un nuovo datore di lavoro. Un drammatico peregrinare così ben stigmatizzato da Ermanno Olmi ne "L'albero degli zoccoli".
Proprio come oggi, trent'anni sono già trascorsi, hai "traslocato" anche tu caro papà. E poteva essere altrimenti per l' immenso amore che nutrivi per la natura, le tue tradizioni e la "tua campagna"? Una preghiera da tutti noi.
(ho postato le vedute del Lago di Braies perché restituiscono pace e serenità)
Che posti da sogno! Ciao.
RispondiEliminaCiao tesoro...un abbraccio grande grande...il mio papà ha fatto San Martino ormai 34 anni fa ma mi manca tanto tanto...
RispondiEliminaIl tuo post è commovente per la bellezza dei posti e per quello che scrivi =^_^=
RispondiEliminaAnche il mio papà 4 anni fa ha traslocato, ma voglio pensare che ora abbia trovato la sua meravigliosa dimora definitiva!
Felice di conoscerti, ciao!
Un post meraviglioso che non ha bisogno di parole ...
RispondiEliminaUn abbraccio forte forte e un bacio grande
Love et bisous Ve