RICAMI DI MARMOTTA

Lettori fissi

lunedì 24 agosto 2009

IL GIOCO DI VALENTINA E DI BERTY

Erano alcuni giorni che volevo partecipare a questo gioco presentato da Valentina il giorno di Ferragosto ed oggi riproposto da Berty: due ragazze veramente "magiche". Avete notato il nome dei loro rispettivi Blog?

Questa sera non posso proprio mancare: perché mi piace molto leggere, perché penso che rendere partecipi delle proprie letture possa contribuire a conoscerci meglio e da ultimo perché mi piace giocare.

Si tratta, dunque, di trascrivere la quinta frase di pag. 161 del libro che si sta leggendo. Nel caso specifico è questo:





L'autrice, docente di sociologia all'università di Rabat, narra della sua infanzia nell'arem e di vicende talora drammatiche in modo lieve, provocatorio, allegro. La bellissima villa di famiglia, ricca di fontane e giardini, è pur sempre un luogo chiuso e le numerose donne che vi convivono: nonne, zie, cugine, madri, parenti non possono varcarne la soglia secondo la "legge" degli uomini. La terrazza, il luogo più elevato della casa, conquistata di nascosto perché proibita, è il loro mezzo di evasione. Lì si organizzano spettacoli teatrali , si cuciono abiti, si ricama, si lanciano messaggi, si praticano rituali magici, si inventano maschere di bellezza, si discute di argomenti proibiti in altri spazi domestici...


La frase di pag. 161 è la seguente:

"E io avevo un gran bisogno di ascoltare di nuovo quella storia, e riascoltarla ancora, perché in quel modo anch'io avrei potuto attraversare il deserto e arrivare in salvo alla terrazza."

Voglio però concludere con una frase, molto significativa, pronunciata da Mina la schiava di casa
Mernissi:

C'è sempre un pezzetto di cielo verso cui si può alzare la testa. Allora, non guardare giù, guarda in alto, su, su, su, e ne verremo fuori!


E con questa frase auguro a tutte buona notte.

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